Ecommerce 2017: bilancio positivo o negativo?

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ecommerce bilancio

4 chiacchiere “da Bar” sugli e-commerce… e  un po’ di dati statistici dell’anno appena concluso.

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Addio 2017, un altro anno è passato per fare spazio al nuovo, scintillante e, ce lo auguriamo sempre tutti, esaltante e proficuo… 2018 (meglio partire con la massima positività!).

E’ tempo di bilanci, di considerazioni e, perché no, qualche previsione per il futuro… il tutto condito con abbondante ottimismo e voglia di fare tipica del primo trimestre di ogni nuovo anno!

“4 chiacchiere da Bar” per iniziare il nuovo anno.

Scambiamo 4 chiacchiere poco impegnative, quasi fossimo al bar a bere un buon boccale di birra scura.

“Com’è andato l’anno appena passato?”

Non è raro sentirselo chiedere, figurarsi quando si ha un’attività!

Il problema, molto made in Italy a dirla tutta, è che quando si pone una domanda del genere ci si quasi aspetta, ci si quasi sente in diritto, di ricevere la classica risposta negativa di turno.

“Male male, c’è crisi…”

“Male male, troppe tasse!”

“Male male, colpa degli immigrati!”

D’altra parte, chi risponde, effettivamente si sente in diritto e dovere di lamentarsi, sempre e comunque.

Sia chiaro, quello passato non è stato un anno esaltante per l’economia italiana, come non lo è stato quello precedente e quello precedente ancora, però c’è da dire che non deve necessariamente andar male a tutti!

C’è chi i suoi bei soldoni li fa ugualmente, vuoi per la capacità di analizzare il mercato e stanare i punti proficui, vuoi per un corretto re-investimento degli utili… ecco, a proposito di questo, visto che ho messo le mani avanti scrivendo “4 chiacchiere da bar”, ci terrei a soffermarmi 2 righe su questo punto, affrontandolo con estrema sincerità e schiettezza.

Il problema di tanti imprenditori è il voler ottenere tutto e subito, ritrovandosi però (molto spesso) a mettere davanti a tutto le proprie “esigenze”, lussi, sfizi o come li vogliamo chiamare. Il risultato non è mai positivo.

Se la mia azienda nel 2017 ha un utile di 30.000 euro (tasse e spese varie già tutte pagate), io imprenditore non posso e NON DEVO neanche minimamente pensare di mettermi in tasca tutto il ricavato… anzi!

Bisogna re-investire gli utili, anche se questo ci costerà non poter acquistare una macchina sportiva, o farci una vacanza lussuosa: non fatturiamo milioni, non siamo milionari e non ha senso puntare ad un tenore di vita più alto di quello che ci si può permettere (questo è in realtà un secondo, spassionato consiglio).

Facciamo 30.000 euro di utili? 15.000/18.000 li re-investiamo per far crescere la NOSTRA azienda (hai un e-commerce? Facebook marketing, advertising, ottimizzazione on site ed a/b test, Marketplace, comparatori prezzo… potrei andare avanti ancora! Ci sono tante vie da poter percorrere, investendo sulla crescita), in modo da generare 60.000 € di utili l’anno successivo (e ripetere lo stesso discorso, 25.000 € in tasca ed i restanti 35.000€ da re-invstire).

Qualche dato su questo 2017: Italia in crescita… ma ancora troppo indietro.

Analizziamo il rapporto vendite online/offline sulle categorie merceologiche (Fonte dati: Statista.com):

in Italia l’unica categoria che batte nettamente (addirittura doppiandola) quella offline è l’intrattenimento, ovvero tutti i prodotti legati a Videogames, Film, musica e libri (ebook). Il Digital Delivery funziona alla grande, aggiudicandosi una fetta di mercato considerevole (60%).

Anche sul fronte giocattoli assistiamo alla vittoria degli store online, con uno storico sorpasso dell’online ai danni dell’offline (di 2 punti percentuali).

Rimangono molto indietro i beni alimentari, assestati ad un timido 23% per l’online: in Italia si preferisce di gran lunga acquistare il cibo nei supermercati fisici.

In crescita (ma ancora leggermente indietro rispetto all’offline) i settori di prodotti sportivi (36%), elettronica di consumo ed informatica (43%),  cosmetica (37%) e abbigliamento/scarpe (40%).

Se prendiamo invece in considerazione la crescita Europea del commercio online, possiamo sfregare le mani ed essere più che soddisfatti, ma, nonostante continui un trend positivo ed in costante crescita, l’Italia rimane ancora indietro rispetto al resto delle nazioni Europee, stabilendosi al quartultimo posto per quanto riguarda le vendite online (peggio di noi fanno soltanto Lituania, Bulgaria, Polonia e Romania). Una crescita costante, ma a piccoli passi.

Di chi è la colpa? Gli italiani non si fidano? Non sono ancora pronti? Oppure c’è dell’altro?

Vero che non tutti gli italiani si fidano dell’online e alcuni non sono quindi ancora pronti… ma l’altra parte del problema sono le aziende stesse!

Troppe aziende non collocate online, troppe aziende collocate male online, troppi e-commerce che funzionano a metà o che sono praticamente invisibili; spesso poi ci si ritrova davanti ad una user experience  disastrosa, ad assistenze latitanti e chi più ne ha più ne metta.

La vera domanda che voglio farti è:

è vero che ci sono italiani non pronti ad acquistare online… ma tu, sei pronto a vendere online? Sai da dove iniziare, dove investire… come muoverti?

Se hai un E-commerce che non vende come vorresti o anche se vuoi soltanto capire come muoverti online con la tua azienda, richiedi una consulenza gratuita: ti aiuteremo a migliorare (o creare) il tuo business!

Stefano Pelati
Stefano Pelati
Co-fondatore di SOS Conversioni e fondatore di easyadwords.it 
con oltre 5 mln di budget gestiti 
in AdWords, dal 2008 aiuta imprese ed eCommerce a migliorare i propri risultati online attraverso test e lead generation.