Il valore del cliente nel tempo
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29 Settembre 2017Cosa aspettarsi dalla creazione di un e-commerce?
Quando si progetta la nuova “avventura” nel mondo del commercio online le aspettative, in genere, sono tante.
Speranze (più che obbiettivi tangibili), che riempono il cammino iniziale di entusiasmo e positività anche di chi in genere è piuttosto pessimista.
Io lo chiamo “l’effetto imprenditore”, un’euforia incontrollata che genera molte aspettative, che spesso vengono poi disattese, facendo scivolare l’ottimismo in un mare di lacrime versate e delusioni alle prime difficoltà.
Come affrontare quindi la nuova avventura di business? Cosa aspettarsi?
C’è da dire innanzitutto che l’entusiasmo non è un male, anzi! E’ bene farsi trasportare dall’ondata di positività che un passo del genere genera… ma bisogna però allo stesso tempo avere la mente lucida, pensare che quello che stiamo facendo non è una gita al luna park, non è un gioco, tutt’altro!
Bisogna farsi trovare pronti per qualsiasi imprevisto, perché quello che ci siamo “programmati” a monte, spesso non coincide affatto con quello che la realtà del mercato ci mette davanti agli occhi.
Imprevisti e ansie da start-up
L’errore più comune è quello di non fare una ricerca di mercato se ci cono persone disposta a pagare per il tuo prodotto. L’80% delle startup chiude per mancanza di mercato “No Market need”, peggio ancora se il mercato è inflazionato (se vendi un prodotto indifferenziato come un IPHONE agli stessi prezzi degli altri non è un business). Aprire un e-commerce è come aprire l’attività all’ufficio iva, se non vai a cercarti i clienti o meglio ancora non ti fai cercare da loro c’è poco da stare tranquilli.
Un altro problema per una star-up è l’inserimento nel business:
un’azienda, un brand sconosciuto necessita di un periodo di rodaggio per cominciare a generare utili, introiti preziosi quanto l’ossigeno.
Uno degli errori più comuni è infatti quello di catapultarsi nel commercio online senza i giusti fondi di investimento, e quando si viene a creare questa situazione il risultato finale è sempre lo stesso: alle prime difficoltà si chiude battenti.
Cosa fare per evitare tutto ciò?
Semplice, fare un buon piano di marketing , investendo il giusto capitale e saperlo anche reinvestire.
Fare un buon piano di marketing:
- Scegliere il giusto target di persone che vuoi “intercettare” (età, sesso, capacità economica, geolocalizzazione ecc)
- Avere prodotto di ingresso (“front end” o “civetta”) per poi vendere prodotti più costosi
- Selezionare i giusti canali per acquisire traffico qualificato in base al tuo tipo di business (Facebook Ads, Seo, Adwords, comparatori prezzi, market place ecc)
- Fare un piano per far riacquistare i clienti o aumentare la frequenza di acquisto
- Inserire i clienti in una serie di mail con diverse comunicazioni
- testare, rielaborare cosa si è fatto di buono e, dagli errori, ottimizzare e ripartire
Fare un budget finanziario:
Secondo uno studio condotto da diverse società, tra cui Casaleggio e associati, una startup online dovrebbe spendere in media 36.000 euro l’anno (nei primi 2 anni per poi salire) nel marketing, tra la realizzazione del sito, consulenze e spese per PPC di Google, Facebook ecc.
spenderai sempre di più di quello che hai ipotizzato prima di cominciare, sempre!
Se il tuo “tesoretto” per affrontare i primi 6 mesi è, ad esempio, di 10.000 euro, probabilmente ne occorreranno 15000; bada bene, questo non è pessimismo, è un concetto maturato dopo anni di esperienza con decine e decine di attività diverse.
L’imprevisto è una parte fissa del “gioco”, il segreto è non farsi cogliere impreparati.
Jay Abraham, il guru indiscusso del marketing strategico a livello mondiale (l’uomo da 9.4 billions), suggerisce di utilizzare la tecnica del “boostrapping”, ovvero reinvestire tutto (o quasi) il capitale guadagnato nel marketing. Nella dura giungla del web marketing vince chi è disposto a pagare di più per ogni singolo cliente acquisito.
Forse a parole sembra semplice ma non lo è, devi conoscere bene il tuo mercato, i modelli di business e farti seguire da qualcuno che ha esperienza nelle vendite on line.
L’errore che ti costa il business
C’è qualcosa peggiore del non riuscire a generare introiti sufficienti a sostenersi per una start-up?
Sì, c’è, ed è forse il motivo principale che permette accada tutto questo:
l’errore di non investire abbastanza (o non investire affatto) nel marketing.
No, non stiamo tirando acqua al nostro mulino, stiamo semplicemente parlando di uno degli errori che spazzano via più aziende.
Investire sul marketing vuol dire investire in visibilità iniziale e poi ottimizzazione.
Ottenere visibilità equivale ad avere più probabilità di venire in contatto con il cliente e, di conseguenza, chiudere delle vendite che andranno a portare introiti alla nostra azienda.
Se vuoi vendere online la visibilità è tutto: se i potenziali clienti non sanno che esisti, come pretendi di poter vendere i tuoi prodotti/servizi?
Se stai pensando che il tuo sito si posiziona da solo su Google o che bastano 2 post su Facebook per fare soldi, sei in errore.
Una volta acquisito visibilità, bisognerà lavorare sull’ottimizzazione dell’e-commerce per alzare il più possibile il tasso di conversione:
un incremento “insignificante” del tasso di conversione può muovere grandi somme di denaro (quando il tuo business è avviato).
Non è tutto ansia e imprevisti: la soddisfazione è a portata di mano
Fare l’imprenditore non è un ruolo per tutti, è vero, ma le soddisfazioni che può portare sono grandissime, e valgono senza ombra di dubbio qualche imprevisto o ansia.
I primi guadagni, la crescita aziendale, la creazione di un team di lavoro… vedere la propria “creatura” crescere e integrarsi nel mondo del business non ha eguali:
questo è molto bello e gratificante anche per noi che vediamo crescere i business, come quello di Phylla Milano.
nessun lavoro dipendente può lontanamente avvicinarsi a tutto ciò.
Quando si arriva in cima, quando si raggiungono le vette, dalle più basse a quelle più alte, passo dopo passo, ci si sente gratificati, entusiasti, orgogliosi del proprio lavoro e di quello del proprio team.
Guadagnare grazie alla costruzione di una propria attività restituisce una sensazione unica, in più, dettaglio di grande rilevanza, non si hanno limiti:
nessuno stipendio fisso, nessun tetto salariale da non poter mai superare, non c’è limite! Quanto possiamo guadagnare dipende solo dalle nostre scelte e dalle nostre capacità di fare business, di creare un team formato da persone valide, di affidarci alle persone giuste per far conoscere alle altre persone la nostra azienda e, ultima ma non per importanza, di saper tornare sui propri passi e cambiare se qualcosa non funziona come deve… il mercato cambia e le aziende devono mutare con esso.
Vi sono due tipi di aziende: quelle che cambiano e quelle che scompaiono.
(Philip Kotler)