Dropshipping: tutta la verità, nient’altro che la verità

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Analizziamo questa tipologia di vendita: cos’è? Come funziona? Conviene?

dropIn questo articolo affronteremo tutti gli aspetti della vendita in dropshipping.

Cercheremo di capire se questa modalità (che ti spiegherò a breve), ha le carte in regola per essere una valida soluzione. Come faremo a capirlo? Mettendo sul piatto della bilancia pro e contro!

In cosa consiste il dropshipping?

Forse ne avrai sentito parlare, è un argomento molto popolare tra gli aspiranti imprenditori online, ma rinfreschiamoci un po’ le idee.

Vendere in dropshipping vuol dire avere a disposizione un catalogo prodotti di un’azienda (con la quale avvieremo il rapporto di dropshipping), in modo tale da poterli rivendere autonomamente sul proprio e-commerce.

Di solito viene fornito un file formato csv,xml etc., da caricare sulla nostra piattaforma.

Il cliente acquista da noi, noi comunichiamo la vendita e tutti i dati di sorta all’azienda “madre”, la quale si occuperà della spedizione.

La spedizione sarà in “forma anonima“, ovvero non riconducibile all’azienda madre, bensì al nostro e-commerce, alla nostra ditta, anche perché saremo noi ad occuparci della fatturazione!

Conviene vendere in dropshipping?

Tutto suona bene:

non dobbiamo occuparci della spedizione, quindi niente telefonate e giornate perse dietro ai corrieri, e non dobbiamo neanche preoccuparci di trovare dei fornitori, in quanto tutti i prodotti ci vengono forniti dalla nostra “base”; aggiungiamo che l’investimento iniziale è relativamente basso (non dovendo fare magazzino)…

Bene, non voglio spegnere gli entusiasmi, ma i fattori positivi terminano qui.

Ora ti spiego perché vendere in dropshipping non conviene… mai!

6 (ottimi) motivi per NON vendere in dropshipping

Ti premetto che questa è una mia personalissima opinione e che ho visto aziende e amici farci i soldi (nel breve termine) e altrettanti fallire, comunque non ci vedo un futuro a lungo termine, detto questo…

Ora che ho attirato la tua attenzione, DEVO assolutamente sconsigliarti questa modalità di vendita.

Ecco 10 buoni motivi per tenersi ben a distanza dall’aprire un e-commerce con questa modalità di vendita.

Il prezzo più basso…

Primo, semplice e scontato punto:

non avrai mai il prezzo migliore!

Già, questo perché nel 99,9% dei casi, l’azienda da cui attingi vende essa stessa sul mercato.

Ciò significa che qualsiasi prezzo tu decida di fare, l’azienda “madre” avrà sempre la possibilità di vendere a meno (ovviamente perché acquista ad un prezzo più basso del tuo e ti fornisce i prodotti già con un rincaro, esercitato per guadagnare sulle tue vendite… non ti fanno certo lavorare per bontà d’animo!).

Ci sei tu… e ci sono gli altri!

Ok, il prezzo non è il fattore più importante quando si vende online, questo bisogna capirlo e prendere sempre in seria considerazione, però, quando tu, ed altri 10, 100, 1000 negozianti acquistate allo stesso prezzo, può succedere di trovarsi in rete con prodotti “copia incolla”.

Se tu volessi battere la concorrenza ANCHE con un prezzo più aggressivo, semplicemente non potresti farlo!

Originalità? Mai!

Continua il discorso intrapreso nel punto precedente.

I prodotti che puoi vendere, non solo li ottieni agli stessi prezzi della concorrenza, ma ti precludono anche la via dell’originalità.

Se tu hai il prodotto X, altre 10, 100, 1000 ditte avranno il tuo stesso prodotto, perché hanno tutti accesso al listino prodotti dell’azienda madre.

Insomma, nessuna possibilità di esclusività… il che può diventare un ostacolo non da poco!

Niente controllo sulla spedizione… è davvero un bene?

Tra i “pro” abbiamo menzionato la spedizione, o meglio, i vantaggi di non dover seguire personalmente tutto il processo.

Siamo sicuri però che questo sia un bene?

Può rivelarsi un’arma a doppio taglio, perché, da una parte ci semplifica il lavoro, dall’altra però non ci permette di, appunto, avere il controllo sull’ordine.

Cosa significa?

Significa che se l’azienda madre sbaglia prodotto o spedisce in ritardo, noi non possiamo farci nulla!

Il detto “chi fa da se fa per tre” in questo caso è veramente azzeccato!

Gestione resi

Problematica legata al punto precedente:

quando c’è un problema con i prodotti e si affronta un reso, le cose si complicano non poco.

Il discorso è sempre lo stesso: nulla dipende da noi, le “ire” del consumatore ce le prendiamo noi, la risoluzione del problema tocca a terze parti… agiranno in tempi rapidi? Faranno tutto il possibile per risolvere il problema?

Possiamo solo porre domande a noi stessi, di agire non se ne parla: non possiamo!

Stai regalando contatti preziosi

Forse il punto più importante per le menti più “sveglie”.

Lavorando in dropshipping la nostra presenza sul web passa quasi inosservata, in più, ogni contatto acquisito lo passiamo automaticamente a chi ci fornisce i prodotti!

Ogni persona che acquista da noi, finisce nel database dell’azienda madre:

nome, cognome, numero telefonico, email e indirizzo… stiamo consegnando un potenziale cliente futuro (grazie alla fidelizzazione ed al remarketing un cliente che acquista “oggi” lo si può tenere con se per molto tempo”) a chi ci fornisce i prodotti.

Tutto ciò, unito ai bassi margini di profitto, non ci permetterà di investire in campagne di re-marketing, o ancora, in campagne marketing su Facebook ads e Google Adwords:

la nostra presenza online sarà quasi anonima!

Ma allora come vendo online?

E’ vero, vendere in dropshipping necessita di un investimento iniziale relativamente basso, ma ti faccio una domanda:

quanto vale il tuo tempo?

Lavorare con questa modalità non vuol dire “non fare nulla”, anzi, da fare c’è molto, quindi all’investimento iniziale devi aggiungere uno spreco di tempo non indifferente.

La verità è che per vendere online serve sempre un investimento adeguato.

Se apri un negozio fisico e spendi 10.000 €, perché mai online ne dovresti spendere 100,00?

Certo, si può risparmiare e contenere i costi:

possiamo eliminare i costi dell’arredamento, dell’affitto (nel caso in cui si disponga di uno spazio adeguato dove poter fare magazzino) e tutte le tasse relative alle utenze (acqua, elettricità etc. etc.)… ma dobbiamo investire in altri settori!

Innanzitutto bisogna capire cosa vendere onlinedopodiché occorre creare un sito ben strutturato ed ottimizzato al fine di ottenere più conversioni possibili.

Investi sul tuo e-commerce e ti sarà restituito

Quando decidiamo di avventurarci nel mondo della vendita online, dobbiamo suddividere i nostri investimenti i 3 categorie:

  1. L’acquisto dei prodotti da poter vendere ai nostri clienti (bisogna sempre avere più fornitori e cercare il prezzo più conveniente, in modo da poter ottenere dei margini di profitto sempre migliori).
  2. La creazione di un sito e-commerce valido, all’altezza dei competitors, quindi certificato SSL (https), mobile friendly, SEO friendly e graficamente accattivante (senza esagerare, deve essere immediato, semplice, usabile da chiunque).
  3. Le campagne marketing per raggiungere il nostro target di utenza, in modo da poter vendere i nostri prodotti! Sì, perché puoi avere l’e-commerce più bello e ottimizzato del mondo, i prodotti più ricercati in assoluto ed i prezzi più convenienti… ma se non raggiungi l’utente come fai a vendere? E’ come se aprissi un negozio in una via periferica, senza luci, senza traffico cittadino, il nulla più totale!

Il segreto del successo (che poi tanto segreto non è affatto), è partire con il piede giusto, con i giusti mezzi, sia economici che “umani”.

Inutile dire fai almeno una ricerca di mercato e devi aver ben chiaro cosa vuoi vendere (ne abbiamo parlato nello scorso post)

Il web è un’opportunità enorme, ci sono tutte le condizioni per avere risultati tangibili, ma bisogna investire… e farlo bene! Non è detto che chi ha il prezzo più alto offri il servizio migliore, ma non bisogna neanche aspettarsi nulla se si ha la pretesa di sbarcare sul mercato del web con 1.000 €!

Noi  per esempio se un cliente ci chiede una consulenza e appuriamo che non ci sono i presupposti per partire, semplicemente glie lo diciamo!

Non ha senso partire con progetti destinati a fallire, solo per racimolare un po’ di euro all’inizio: preferiamo rifiutare il lavoro.

Ovviamente il discorso non si limita solo alla questione investimento, ma ha confini più ampi, come ad esempio la nicchia di mercato nella quale avventurarsi.

In conclusione

Aprire un’attività in dropshipping difficilmente porterà a qualcosa di buono.

La soluzione migliore è crearsi il proprio e-commerce indipendente, con i propri prodotti e le proprie politiche (di prezzo, di logistica e resi).

Il consiglio è di non fare un salo nel vuoto:

documentatevi e analizzate! Qui su SOS Conversioni ci sono molti articoli utili che potranno darvi spunti interessanti e schiarirvi un po’ le idee sull’affascinante mondo del commercio online.

Se volete saperne di più, potete richiedere una consulenza gratuita!

Analizzeremo insieme il progetto (anche progetti già avviati, ma che non danno i risultati auspicati), e, se ci saranno le condizioni, attueremo la strategia migliore per raggiungere i 3 obbiettivi che qualsiasi e-commerce deve porsi:

  1. Vendere
  2. Fidelizzare
  3. Vendere nuovamente!
Stefano Pelati
Stefano Pelati
Co-fondatore di SOS Conversioni e fondatore di easyadwords.it 
con oltre 5 mln di budget gestiti 
in AdWords, dal 2008 aiuta imprese ed eCommerce a migliorare i propri risultati online attraverso test e lead generation.