Non aprire un E-commerce nuoce gravemente alla salute
12 Febbraio 2016L’importanza delle opinioni on line
2 Marzo 2016Spesso si parla di e-commerce in forte crescita riferendosi alla vendita business to consumer… ed il business to business?
E-commerce in crescita, come detto nel precedente articolo anche l’Italia sembra essere sulla strada giusta.
La trasformazione della vendita passa attraverso i canali b2c, ma non è assolutamente da sottovalutare il b2b! Anche in questo settore infatti la crescita è costante e decisa
La vendita riservata ai titolari di partita iva, quindi piccoli/medi commercianti o G.D.O., è parte integrante dell’intero sistema commerciale: non esiste b2c senza b2b (e viceversa).
Sicuramente la vendita online b2b è differente dalla più diffusa b2c, ma ha molti punti in comune che spesso vengono ignorati e sottovalutati, commettendo errori che possono davvero nuocere al proprio business.
Per questo motivo ho deciso di elencarvi i 3 step necessari ad ottimizzare al meglio un e-commerce b2b, vediamo quali sono!
- Curato è meglio. Spesso si pensa che un un e-commerce b2b non debba essere “curato” come uno shop dedicato alla vendita consumer: niente di più sbagliato! Descrizione prodotto dettagliata, immagini ben definite e suddivisione ottimale delle categorie non sono caratteristiche esclusive del b2c! Come i normali consumatori, anche i negozianti e proprietari di azienda sono sempre più esigenti: quando si vendono dei prodotti online, indipendentemente dal settore commerciale a cui si fa riferimento, l’ottimizzazione di questi elementi è fondamentale per ottenere delle buone conversioni ed aumentare il proprio fatturato! Un esempio pratico potrebbe essere quello di un negoziante che acquista dell’abbigliamento per il suo store: non è sufficiente indicare il nome del prodotto a corredo di una piccola immagine “dimostrativa”, ogni buon commerciante vuole sapere e conoscere tutto dei prodotti che venderà ai suoi (cari) clienti, tra cui il tipo di tessuto, vestibilità delle taglie etc etc.
- Pagamenti. Nel commercio b2b spesso gli acquisti possono raggiungere cifre davvero consistenti: avere a disposizione più di un metodo di pagamento può agevolare la vendita. Ricorda sempre che le carte di credito hanno un plafond massimo a cui devono far riferimento, quindi un metodo alternativo per il trasferimento del denaro può decidere le sorti di una (buona) vendita.
- Analizzare i dati. Vendere ai negozianti significa avere un magazzino ben assortito. A differenza del b2c, le quantità per ogni tipologia di prodotto assumono un volume consistente: analizzare i dati di vendita o magari implementare un sistema di valutazione dei propri prodotti direttamente sull’e-commerce, ci aiuterà a non commettere errori nella commercializzazione di determinati prodotti, evitandoci di incorrere in costose e ingombranti giacenze di magazzino (da dover poi svendere a prezzo di produzione). Della serie “si impara dai propri errori”, analizzando l’andamento delle vendite e le preferenze dei nostri clienti (commercianti).
Questi erano i 3 punti fondamentali da seguire nella creazione del proprio e-commerce b2b, se vuoi scoprire altre strategie interessanti per migliorare ed ottimizzare il tuo business, scarica il report gratuito che trovi qui sulla destra!