Diciamolo chiaramente: i carrelli abbandonati sono un vero e proprio problema!
In un articolo precedente abbiamo parlato perché i clienti abbandonano il processo di acquisto (clicca qui per leggerlo)
Ad un passo dall’acquisto il cliente scappa via… ciò che ne segue è una bella sbuffata di chi cerca ogni giorno di vendere e restare competitivo sul mercato.
Ciò che bisogna fare però, è smettere di sbuffare e analizzare i dati (per poi passare all’azione).
Se troppe persone abbandonano i nostri carrelli significa che c’è qualcosa nel nostro sito che va rivisto, modificato e migliorato.
Bisogna aumentare le conversioni!
Naturalmente ogni caso andrebbe studiato singolarmente, in modo tale da individuare i punti critici e migliorarli (magari effettuando degli a/b test), ma, in generale, ci sono degli errori comuni molto diffusi che affliggono gli e-commerce.
Vediamo quali sono.
I punti che seguono non sono elencati in un ordine di “importanza”, in quanto ogni dettaglio, ogni piccolo elemento fuori posto può spostare buone percentuali di conversioni.
Un errore banale, ma che ha grande peso nella sorte di una vendita.
Non rendere le informazioni di contatto ben visibili equivale a creare dubbi al cliente:
quest’ultimo si aspetta di poter contattare con facilità l’azienda in caso di problemi di qualsiasi entità (pagamenti, resi, informazioni sui prodotti etc. etc.) e si sente più sicuro quando può constatare quale azienda ci sia dietro l’e-commerce.
Errore tipico di molti e-commerce è quello di rendere il check-out un processo infinito.
Creare 3/4 step per portare a termine un acquisto equivale a mettere tra il cliente e l’acquisto degli ostacoli, degli spunti di riflessione per poter cambiare idea e tornare sui propri passi!
La soluzione migliore è dividere il processo di acquisto in 2 semplici step o, ancora meglio, permettere di acquistare con uno step singolo (il famoso “acquista con un click”, presente anche su Amazon).
Uno dei maggiori indiziati per l’abbandono dei carrelli (e del sito in generale) è sicuramente il fattore “velocità”.
Un sito “pesante” metterà a dura prova la pazienza del cliente, e, molto probabilmente, quest’ultimo finirà per abbandonarlo prima che abbia il tempo di acquistare.
Un dato inequivocabile e misurato:
i siti che impiegano più di 3/4 secondi a caricare una pagina perdono minimo il 25% degli utenti; le percentuali salgono vertiginosamente al salire dei tempi di caricamento (avere un sito che carica le proprie pagine in 7/8 secondi è un suicidio commerciale).
Bisogna ottimizzare ogni singola pagina e restare su tempi accettabili, solo in questo modo si evita il fuggi fuggi generale!
Spesso si sottovaluta l’importanza di avere più opzioni di pagamento: niente di più sbagliato.
Ormai diamo troppo per scontato che tutti usino le carte di credito ma, in realtà, molti preferiscono il sempreverde pagamento alla consegna o il bonifico bancario.
C’è un metodo di pagamento più valido degli altri?
No.
La soluzione migliore è proporne diversi, in modo tale da permettere al cliente di scegliere quello che gli è più congeniale.
Come per le opzioni di pagamento, anche la consegna necessita di più alternative.
Fornire una sola opzione di consegna non è la soluzione migliore (anche se questa è gratuita).
Esempio:
spedizione gratuita in 4 giorni lavorativi.
Se questa opzione è la sola ed unica
Perché rendere la registrazione obbligatoria?
Ti invito a leggere l’articolo presente qui su Sos Conversioni, “Registrazione obbligatoria: stai dimezzando il tuo business“.
Noterai come questa scelta non paghi, anzi… contribuisce pesantemente alla sfilza dei carrelli abbandonati sugli e-commerce!
Dobbiamo sempre ricordare che stiamo vendendo sul web: niente contatto fisico, niente strette di mano o sguardi rassicuranti.
Come fa il cliente a fidarsi di noi?
Certo, un sito ben fatto e tutti i dati societari ben visibili aiutano, ma a volte potrebbero non essere sufficienti per togliere qualsiasi dubbio.
In questo caso ci vengono in soccorso i social network ed i feedback degli stessi utenti!
Avere dei canali social (attivi, non abbandonati a loro stessi!) aiuta molto:
questi ci rendono più “umani” agli occhi delle persone e permettono di interagire facilmente.
Spazio anche alle recensioni:
sono un’arma vincente ma… occhio a lavorare bene!
L’ultimo consiglio (extra) che posso darti è quello di utilizzare un modulo per il recupero dei carrelli abbandonati, se cerchi su Google ce ne sono a decine per Prestashop, Magento o Woocomerce.
Questi erano i 7 errori da evitare per arginare il problema dei carrelli abbandonati.
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